Una rilettura dell'insegnamento della geometria in prospettiva husserliana
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Abstract
Il contributo si propone di discutere il rapporto tra saperi formali “a statuto forte” e saperi della pratica nelle sue implicazioni epistemologiche e didattiche, alla luce delle analisi husserliane sull’origine della geometria. A tale scopo, si è scelto come dispositivo metodologico la nozione husserliana di “analisi genetica”, in quanto ci consente di problematizzare in senso dinamico la relazione teoria/prassi in ambito geometrico. In particolare, Tale dispositivo consente, infatti, di interpretare i concetti ideali della geometria come correlati di operazioni idealizzanti che, innestandosi su operazioni concretamente praticabili e descrivibili, forniscono un ancoraggio all’apprendimento in quanto consentono di saldare il pensiero all’esperienza. Più in generale, tale costrutto, si rivela un valido dispositivo didattico, nell’ambito dell’educazione scientifica e non solo, per l’identificazione di processi significativi di “genesi artificiale” del sapere. Il contributo apre a nuove direzioni di ricerca teorica ed empirica sull’applicazione della nozione di “analisi genetica” alle differenti discipline d’insegnamento.