La casa come spazio educante. Riflessioni pedagogiche a partire da uno studio durante il lockdown
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Abstract
Il presente contributo si propone di esplorare e riflettere, da una prospettiva pedagogica, sulla casa come luogo di educazione per le bambine e i bambini che la abitano attraverso la prospettiva offerta dall’emergenza pandemica in corso. Nella prima infanzia la dimora della famiglia rappresenta il luogo entro il quale il bambino comincia a prendere coscienza di sè (Leccardi et Al, 2011), e ad esistere proprio a partire dallo spazio della casa (Giordano, 1997). L’emergenza COVID-19 ha imposto un ritorno forzato alle mura domestiche portando a ripensare il ruolo della casa.
Si intende, pertanto, condividere alcune riflessioni pedagogiche a partire dai risultati di una ricerca qualitativa (parte del progetto Europeo Erasmus + DEPCIP) condotta durante il lockdown di marzo-maggio 2020 e volta a comprendere l’impatto che un periodo prolungato di confinamento ha avuto sull’ambiente familiare. Il contributo si basa su una ricerca quali-quantitativa (Teddlie, Tasshakori, 2006), condotta attraverso l'intervista semi-strutturata Computer Assisted Web Interview (CAWI). Circa 1000 genitori provenienti dai Paesi coinvolti nel progetto sono stati raggiunti, di cui 400 italiani. Lo studio ha inoltre indagato le relazioni con gli spazi domestici e pubblici, mostrando come l'isolamento abbia provocato una ridefinizione delle "geografie di casa" delle famiglie (Blunt, Varley 2004). A partire dai risultati di ricerca il presente paper rifletterà sulla complessità dei significati di casa che si sono andati attraversando nel corso di questo periodo emergenziale e delle sue ricadute sul piano educativo.