Gioco e lavoro nella teoria pedagogica di John Dewey. Una chiave esplicativa delle odierne fughe dal lavoro?

Contenuto principale dell'articolo

Emanuele Serrelli

Abstract

Sono ancora attuali le idee che John Dewey espresse in How We Think (1910/1933). In particolare, la sua analisi del rapporto tra gioco e lavoro può aiutare a spiegare emergenze sociali contemporanee quali great resignation e quiet quitting. Gioco e lavoro (erroneamente separati da alcuni approcci educativi) condividono per Dewey l’attività di pensiero riflessivo, l’orientamento mezzi-fini e una creatività volta alla soluzione di problemi e all’ottenimento di risultati. Mentre la crisi del lavoro per Dewey, un secolo fa, consisteva nello svuotamento cognitivo del lavoro e nella relega di tutti gli aspetti di creatività e vitalità al mondo del gioco, è possibile che la crisi del lavoro odierna sia, al contrario, concausata dal dilagare di situazioni di sovraccarico cognitivo che di fatto disabilitano e frustrano il pensiero riflessivo proiettando la persona in una serie di situazioni senza soluzione. Alcuni dati confermano questa ipotesi, complementare ad altre più relazionali o valoriali.

Dettagli dell'articolo

Sezione
Saggi

Articoli simili

<< < 7 8 9 10 11 12 13 14 15 > >> 

Puoi anche Iniziare una ricerca avanzata di similarità per questo articolo.