I Nuovi Media come dispositivi semiotecnici. Uno sguardo pedagogico italiano

Contenuto principale dell'articolo

Pierangelo Barone
Camilla Virginia Barbanti

Abstract

Sia in ambito umanistico, sia scientifico si continua a parlare di rivoluzione digitale. Il tema merita di essere approfondito per due ordini di ragioni: 1) per l’innegabile influenza che i nuovi media esercitano sulle relazioni sociali, sui comportamenti quotidiani e, in generale, sulle esperienze di vita degli individui; 2) perché le tecnologie emergenti, in uno specifico contesto storico-culturale, non sono semplicemente uno strumento ad uso degli uomini ma un medium attraverso cui si costruiscono significati e realtà sociali. In ottica educativa diviene interessante chiedersi come le nuove tecnologie digitali influenzino e ristrutturino le esperienze di vita dei soggetti. A tal fine l’articolo propone una lettura pedagogica dei nuovi media come dispositivi semiotecnici (Foucault, 1976): ovvero insiemi codificati di idee, ideologie e rappresentazioni che influenzano e trasformano – insieme a specifici apparati materiali, attraverso i discorsi e facendo presa sui corpi – comportamenti sociali e processi di costruzione identitaria. Le tecnologie in tal senso sono mediatori esperienziali: esse co-creano routine e azioni quotidiane, modificano i rapporti tra individui, con gli oggetti, lo spazio, il tempo e i corpi, contribuendo a produrre nuove soggettività.

Dettagli dell'articolo

Sezione
Saggi

Articoli simili

1 2 3 4 5 6 7 > >> 

Puoi anche Iniziare una ricerca avanzata di similarità per questo articolo.