Finitudine, pàthos ed educazione in John Dewey
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Abstract
In questo lavoro, attraverso l’analisi dell’opera deweyana, esploro il significato del patire e della finitudine come elementi fondanti del processo educativo. Nello specifico, proverò a mostrare come Dewey, nei suoi diversi scritti, condusse da un lato una critica sistematica del soggetto ego-logico cartesiano; dall’altro lato, mostrò come le radici del vivere, dell’esistere e dell’educare siano da ricercarsi, anche, nella finitudine e nel patire. Una tale critica, piuttosto che giungere ad una visione scettica o nichilistica dell’educazione, proietta il processo educativo nel futuro, come il mezzo attraverso il quale il soggetto che noi siamo genera nuova esperienza. L’educazione in Dewey, proiettandoci nel futuro, è fondata e mossa dall’incertezza. In tal modo Dewey, collocando le radici dell’esistere nella finitudine umana, riposiziona l’agency educativa lontano dal semplice controllo e verso l’apertura e lo sviluppo.