Quando niente è più come prima. Forme del dolore come tracce di esperienza e di trasformazione
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Abstract
Il dolore ci sollecita a prendere contatto con il nostro essere, con una consapevolezza che giunge spesso all’improvviso, accompagnandosi alla malattia, alla follia, al disagio di vivere. Al di là di finalità soltanto descrittive, il contributo propone una rilettura degli eventi collegati con le diverse forme del dolore che costituiscono per la persona la chiave di interpretazione della propria condizione di fragilità. In tale direzione si intravedono i presupposti di una riflessione pedagogica che tra antropologia e fenomenologia, si propone di affrontare l’intreccio “fragilità-dolore”, gli aspetti oscuri della condizione umana e i molti volti della fragilità, sottolineando l’attenzione per una prassi educativa legata all’esercizio dei ‘confini’ propri delle esperienze più profondamente umane. In relazione a tali esperienze si pone l’esigenza di ricercare equilibri personali, anche se fragili, di contro agli innumerevoli istanti in cui la vita ci restituisce, invece, soltanto dicotomia, contrapposizione, strappo. A motivo di un mondo che ci appare lacerato abitato dal disagio di vivere, l’educazione è chiamata ad aiutare la persona ad attraversare il dolore.