Il bene comune da ritrovare tra coordinate teoriche, pratiche educative e relazione all’altro nei contesti multiculturali e di vulnerabilità
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Abstract
La questione del bene comune implica l’intreccio tra fondamenti antropologici-etici e rimandi alle pratiche di vita e di educazione. Seppur richiamato da più parti, risente di difficoltà di significato, rischiando di risultare non solo inattuabile ma anche in contrasto con i parametri di una società sempre più segnata dalle differenze, dalle disuguaglianze, dall’individualismo, da stili influenzati dal materialismo e dall’economicismo. La riflessione pedagogica può attuare una riconsiderazione del bene comune recuperando le coordinate teoretiche, per poter progettare, di conseguenza, pratiche ispirate al bene come “bene umano e delle persone”, di natura relazionale. In vista di tale ricomprensione, l’autrice propone un itinerario di riflessione scandito dai seguenti ambiti tematici:
- recuperare il significato della categoria di bene comune;
- rintracciare le principali coordinate antropologiche ed etiche;
- esercitare lo sguardo sull’altro e sulle differenze come dimensioni costitutive di processi inclusivi ormai necessari nella società odierna, ma che si ricollegano alla formazione di un’identità personale che si costruisce come compresenza di identità e alterità, all’interno di contesti di cittadinanza interculturale e di risposta a condizioni di povertà e di vulnerabilità.