L'esperienza estetica dell'apprendimento tra reale e virtuale
Contenuto principale dell'articolo
Abstract
Da Socrate a Dewey, l’apprendimento (“ap-prensione”) è legato a realtà e spostamento, in relazione alle implicazioni estetiche della dinamica comunicazione/educazione: le possibilità offerte dal virtuale nelle logiche educative esistono come scelta di aumento della realtà, non sua diminuzione. Il contributo ripercorre tappe del pensiero pedagogico in cui la questione del movimento è al centro, accogliendo nella storia del pensiero educativo l’opera di Marshall McLuhan che per primo ha indagato il rapporto media-formazione. Nelle pratiche didattiche dell’attuale momento di pandemia dell’apprendimento “a distanza”, non si può prescindere da una idea di educazione come “esperienza estetica”, in cerca del bello e di un equilibrio, precario ma ricco, tra reale e virtuale.