Memorie condivise e plurali per nuove forme di prossimità. Una prospettiva pedagogica in quartieri ad alta complessità socioculturale
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Abstract
L’articolo mira a presentare alcune prospettive pedagogico-interculturali sul ruolo che le tracce delle memorie locali depositate in quartieri urbani a forte complessità socioculturale potrebbero svolgere oggi nel contribuire a promuovere nuove forme di comunità aperte e solidali all’interno dei contesti eterogenei. Il testo si focalizza su alcune riflessioni in prospettiva postcoloniale (Spivak, 2012a) relative ai paradossi emergenti oggi nel rapporto tra memorie – a un tempo condivise e plurali – e processi di formazione delle identità e delle comunità. Si cercherà di evidenziare come tali prospettive teoriche possano aiutare a leggere i contesti urbani contemporanei – segnati appunto da crescente eterogeneità e complessità – come «laboratori sociali» (van der Veen & Wildemeersch, 2012, pp. 9-11) entro cui sperimentare nuove forme di prossimità e solidarietà (Biesta 2012). Il contributo presenta in questa prospettiva alcuni esempi tratti da un quartiere urbano ad alta complessità del Nord-Est italiano (In Fàula, 2011; Campo Dall’Orto, 2016).