Le immagini “educate". La propaganda fascista nelle copertine di quaderni e riviste del Ventennio

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Anna Antoniazzi

Abstract

La propaganda fascista, è noto, si è servita della scuola e dei suoi strumenti – manuali scolastici, libri di lettura, quaderni e riviste – per diffondere e sedimentare le proprie idee. Le curatissime, quanto politicamente scorrette, immagini che costellavano i prodotti dell’editoria scolastica e parascolastica nutrivano l’immaginario dei bambini e delle bambine e avevano il compito di evocare emozioni e di stimolare in loro il desiderio di emulazione. Le copertine, in particolare, erano realizzate dai migliori artisti dell’epoca o erano opere di rinomati fotografi che ritraevano atteggiamenti, espressioni, posture e gesti atletici approvati dal regime. Quelle immagini fungevano, dunque, da “evidenziatori didattici”, sottolineando visivamente i precetti della dittatura e avevano un preciso e puntuale intento educativo.

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Sezione
Saggi

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