Il fenomeno dei bambini abbandonati tra realtà e mito della pedagogia totalitaria sovietica nella visione degli emigrati russi a Praga e a Parigi (1921-1930)
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Abstract
Questo articolo tratta del fenomeno dell’infanzia abbandonata (in russo besprizornost’), che costituì il problema sociale più grave nella Russia post-rivoluzionaria e sovietica, a partire da alcuni scritti coevi degli emigrati russi a Praga e a Parigi. L’introduzione presenta i risultati del dibattito storiografico sulle riforme sovietiche, il cui fallimento contribuisce a spiegare da una parte l’evoluzione del regime sovietico in sistema totalitario e, dall’altra, l’affermarsi del sistema delle colonie di lavoro del celebre pedagogista ucraino Anton Makarenko. La prima parte analizza gli scritti di Boris Sokolov e Vladimir Zenzinov, i quali descrivono la vita dei bambini di strada, condannati a vivere in una condizione di marginalità e ad essere considerati pericolosi dal regime. La seconda parte presenta le riflessioni del giurista Aleksandr Maklecov, attento al sistema di tutela sociale e giuridica fondato dal nuovo Stato.
Parole chiave: storia dell’educazione, storia dell’infanzia, Russia sovietica, emigrazione russa, XX sec.