Gli interstizi della salvezza: i bambini sopravvissuti alla Shoah. Per una pedagogia della salvezza

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Carla Callegari

Abstract

Durante la dittatura nazifascista si è consumata la Shoah, lo sterminio pianificato e scientificamente portato a termine che mirava a eliminare interi gruppi di popolazione, prodotto di una perversa ingegneria sociale. Oltre ai bambini “sommersi”, sottratti per sempre alla società umana, possiamo guardare ai “salvati” coloro che hanno avuto la sorte di poter continuare la propria vita, far rinascere le famiglie, far rifiorire l’umanità dove sembrava persa. Sono i nascosti, gli emigrati, i sopravvissuti che ci inducono a riflettere sul potere salvifico e progettuale dell’educazione, soprattutto nella sua declinazione etica che si sostanzia di comportamenti che richiedono scelte critiche e responsabili ineludibili.


Il contributo si propone di far emergere come bisogna educare a resistere e a ricominciare: quella che l’infanzia della Shoah ci fa intravvedere è una pedagogia del futuro che è pedagogia dell’impegno, della speranza, che faccia fronte anche alle emergenze del nostro tempo.


 

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Sezione
Saggi

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