Bene comune: la sfida sociale ed educativa dei nostri tempi
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Abstract
In un tempo come il nostro in cui si parla di globalizzazione, la democrazia, la libertà, la giustizia, la pace sono da considerare come valori universali da estendere e condividere con tutti i cittadini come valori e beni comuni da globalizzare per una cittadinanza universale. Il bene comune esprime un sistema valoriale che rimanda a una globalizzazione umanizzante: esprime la relazione uomo-mondo, giustizia-solidarietà, diritti-doveri, condivisione-partecipazione, libertà-democrazia, in una prospettiva pedagogica di “lifelong education” e di “long wide learning”. Per il bene comune, per i beni comuni (che sono i valori che conducono al diritto alla conoscenza e al diritto alla vita), per una democrazia partecipata e partecipativa, va riscoperta e ricercata la centralità dell’uomo, una centralità non “nominale”, ma “reale”, che comporta di “venerare” ed “inverare” l’uomo dal concepimento alla morte, nella sua irriducibile unicità e diversità, nella sua dignità personale, nella sua struttura unitaria di corpo e anima, nella sua relazionalità con gli altri che lo ha reso da sempre un “animale sociale”, fino al suo carattere trascendente etico e religioso. Bene comune come sistema di valori che vanno attualizzati, da raggiungere, da promuove e vivere insieme, come cittadini, come uomini, come persone e fatti entrare in una generazione “in rete” senza limiti spazio-temporali e aperti alle relazioni sociali più ampie e lontane: una lontananza da avvicinare. Il bene comune vicino all’ultima generazione e che entra in rete, dal bene del singolo al bene della collettività. Una sfida sociale ed educativa dei nostri tempi.