Un bene comune da non perdere: la scrittura. il piacere naturale di scrivere a mano, raccontandosi
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Abstract
Si può intendere la scrittura come un basilare bene comune, essendo uno strumento di comunicazione che rappresenta un fondamento socioculturale della storia passata e presente dell’umanità. Nel presente articolo si considera la scrittura sia come uno strumento narrativo, che consente di costruire le forme – scritte per l’appunto – di comunicazione, necessarie per interagire col mondo; sia come lo strumento materiale che consente la permanenza del messaggio quale derivato di un costrutto di segni grafici vergati su una superficie su cui, in questo modo, la traccia del passaggio dello scrivente è destinata a rimanere oltre il tempo attuale. Dopo avere ripercorso in breve la storia della scrittura e messo l’attenzione sulla scrittura come strumento in grado di raccontare la storia sia del singolo sia delle civiltà, si è posta l’attenzione sul possibile rapporto tra la scrittura e il pensiero, in quanto la prima non può che essere l’espressione di un’evoluzione delle strutture cognitive dell’uomo e delle sue parallele strutture neurologiche. La scrittura è legata al tempo (necessario per riflettere e pensare, quindi) ed è un bisogno innato, biologico e al contempo culturale dell’uomo non solo per comunicare, ma anche per conoscere e per conoscersi, e per vivere il suo implicito dinamismo creativo e piacevole in quanto è un’importante forma espressiva del soggetto scrivente. Affinché quest’ultimo aspetto, in particolare, sia tutelato, è importante che la scuola tenga conto del metodo con cui ne educa le prime possibili manifestazioni. La scrittura quale bene comune deve pertanto essere tenuta in forte considerazione dai metodi pedagogico-educativi nel suo processo di insegnamento-apprendimento. Questo è vero soprattutto oggi, giacché la massificata digitalizzazione della comunicazione scritta rischia di prendere il posto della scrittura prodotta a mano. L’ideale educativo sarebbe un’intelligente integrazione delle due forme di scrittura, senza prevaricazione o sostituzione dell’una rispetto all’altra.