Bene comune: la sfida sociale ed educativa dei nostri tempi

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Cristiana Simonetti

Abstract

In un tempo come il nostro in cui si parla di globalizzazione, la democrazia, la libertà, la giustizia, la pace sono da considerare come valori universali da estendere e condividere con tutti i cittadini come valori e beni comuni da globalizzare per una cittadinanza universale. Il bene comune esprime un sistema valoriale che rimanda a una globalizzazione umanizzante: esprime la relazione uomo-mondo, giustizia-solidarietà, diritti-doveri, condivisione-partecipazione, libertà-democrazia, in una prospettiva pedagogica di “lifelong education” e di “long wide learning”. Per il bene comune, per i beni comuni (che sono i valori che conducono al diritto alla conoscenza e al diritto alla vita), per una democrazia partecipata e partecipativa, va riscoperta e ricercata la centralità dell’uomo, una centralità non “nominale”, ma “reale”, che comporta di “venerare” ed “inverare” l’uomo dal concepimento alla morte, nella sua irriducibile unicità e diversità, nella sua dignità personale, nella sua struttura unitaria di corpo e anima, nella sua relazionalità con gli altri che lo ha reso da sempre un “animale sociale”, fino al suo carattere trascendente etico e religioso. Bene comune come sistema di valori che vanno attualizzati, da raggiungere, da promuove e vivere insieme, come cittadini, come uomini, come persone e fatti entrare in una generazione “in rete” senza limiti spazio-temporali e aperti alle relazioni sociali più ampie e lontane: una lontananza da avvicinare. Il bene comune vicino all’ultima generazione e che entra in rete, dal bene del singolo al bene della collettività. Una sfida sociale ed educativa dei nostri tempi.

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Sezione
Saggi

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