La riscoperta dell'amicizia nell'età adulta in tempo di pandemia

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Federico Zannoni

Abstract

Negli ultimi decenni abbiamo assistito all’ascesa dirompente di un ultraliberismo che, esaltando l’autonomia dell’individuo nel perseguire i propri obiettivi, ha conferito alla dimensione collettiva una connotazione precipuamente strumentale; l’ affermazione dell’ “uomo egocentrico” di bertiniana definizione, portato a perseguire l’esperienza del mondo soprattutto sul piano dell’avere, ha proceduto di pari passo con la crisi, soprattutto nell’età adulta, nella pratica dell’amicizia, intesa come relazione di interdipendenza volontaria, libera e gratuita, che si protrae nel tempo attraverso manifestazioni di condivisione, complicità, intimità, affetto e mutua assistenza. L’isolamento sociale conseguente all’evento pandemico ha portato non solo alla riconsiderazione dell’importanza delle relazioni amicali, ma soprattutto alla ricerca di nuove occasioni di incontro, in cui l’“essere insieme” sia predominante rispetto al “fare qualcosa insieme”, rese possibili dai mezzi virtuali e da equilibrismi talvolta arditi tra i meandri di quanto le norme restrittive hanno potuto consentire.

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Sezione
Saggi