L'insostenibile leggerezza della bellezza nascosta dalla/nella pandemia

Contenuto principale dell'articolo

Mirca Montanari
Andrea Canevaro

Abstract

Il drammatico e inedito impatto dell’epidemia planetaria, su tutti i contesti di vita, ha provocato una sofferta privazione delle irrinunciabili libertà, sia individuali che collettive, oltre a potenziare la crisi globale in ordine agli aspetti sanitari, economici, sociali, politici, culturali, digitali, educativi, filosofici, antropologici, etici, estetici. Lo stravolgimento del quotidiano che ha investito l’attuale frangente storico, è stato accompagnato dal bisogno di cura che l’umanità da sempre manifesta. Il padre della chirurgia moderna, A. Paré (1517-1590) realizza il passaggio da una rappresentazione bellica, la guerra al male, a una rappresentazione agreste, la cura del male. La cura sostituisce la guerra. E le malattie si collocano su uno scenario nuovo. Mentale e operativo. Di fronte al disorientamento delle emozioni negative, di cui la paura rappresenta la conseguenza profonda della pandemia, è possibile richiamare le strategie di regolazione che vengono apprese nel corso del processo di socializzazione. Le persone possono avvalersi di strategie di fronteggiamento per far fronte alle sollecitazioni dell’ambiente a eventi che potrebbero essere percepiti come incontrollabili e, per questo, fonti di grande stress. La ricerca e l’educazione al valore della bellezza, che nel logos greco si esplica concretamente nella manifestazione armonica dell’essere, possono costituire un significativo e strategico apporto alla comprensione, alla lettura, all’intuizione della misura dell’uomo in tutte le cose e in tutti i fenomeni, anche quelli inediti appartenenti a un mondo nuovo.

Dettagli dell'articolo

Sezione
Saggi
Biografia autore

Andrea Canevaro, università di Bologna

Professore emerito di Pedagogia e didattica speciale

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