Dal lavoro di cura della donna al profilo della “Tagesmutter”: una proposta di professionalizzazione

Contenuto principale dell'articolo

Maria Buccolo

Abstract

Nell’antichità, le donne si sono occupate di lavoro domestico, cura per la propria famiglia, crescita e educazione dei propri figli (Borruso, 2019). Ancora oggi, il lavoro di cura ricopre gran parte del tempo delle donne e viene considerato come “non lavoro” (Latousche, 2023) e come dimensione “intangibile” (Dato, 2009), poiché non vi è nessun riconoscimento economico. D’altra parte, invece, molte sono le donne che soprattutto dopo la maternità, decidono di essere libere di poter scegliere (Nussbaum, 2014) di non rientrare al lavoro e di dedicarsi alla cura e all’educazione del proprio bambino. Il contributo intende mettere in evidenza la figura della “Tagesmutter”, un termine tedesco che significa “mamma di giorno”, ovvero di un’educatrice familiare che lavora secondo modalità proprie e diverse da quelle di un’educatrice di asilo nido o di una babysitter. La Tagesmutter lavora nella propria casa, dove accoglie bambini dai tre mesi ai tre anni con competenze che richiedono l’apprendimento di modus operandi, regole e strategie. L’obiettivo è quello di mettere in luce la costruzione di questa nuova figura professionale a partire dalla formazione e dalle differenti normative ragionali che ne regolamentano il profilo, fino a comprendere come vengono impostati il servizio, le attività e il progetto pedagogico.

Dettagli dell'articolo

Sezione
Saggi

Articoli simili

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 > >> 

Puoi anche Iniziare una ricerca avanzata di similarità per questo articolo.