Gli impliciti pedagogici di una cultura della guerra. Possibili direzioni educative per la loro decostruzione

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Annalisa Quinto

Abstract

Il grave conflitto russo-ucraino in corso rende urgente la necessità di affrontare i temi della guerra e dell’educazione alla pace. Le agende politiche nazionali e internazionali individuano proprio nell’educazione uno strumento fondamentale per promuovere una cultura della non violenza, ma anche per formare nuove generazioni capaci di abitare la Terra a partire da sguardi complessi, ecologici ed ecosistemici. Un obiettivo difficile da pensare come realizzabile se banalmente si guarda ai dati provenienti dall’Osservatorio sulle spese militari MIL€x che ha registrato una crescita per la spesa militare italiana nel 2022 e se si considera che il nostro Paese si posiziona agli ultimi posti in Europa per spesa pubblica rivolta all’istruzione e alla cultura. Il presente contributo si pone l’obiettivo di individuare alcune motivazioni culturali e pedagogiche, spesso implicite, che nutrono la cultura della guerra e di esplorare possibili direzioni educative per la sua decostruzione.

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Sezione
ExOrdium

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