Il lavoro nella transizione digitale e robotica: le dimensioni della capability to choice e quella to voice per la libertà realizzativa e di scelta del lavoratore
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Abstract
Nella società delle macchine intelligenti ci si interroga su come il nuovo ecosistema digitale e robotico possa consentire al lavoratore di costruire una vita autentica, basata sulla responsabilità (Pinto Minerva, 2021) verso se stessi, gli altri e il mondo (Alessandrini, 2018; Dato, 2017; Butera, 2018). Il saggio, partendo da queste evidenze, affronterà il cambiamento della libertà del lavoro post pandemico (Miller, 2022) connessa ai processi individuali di capability to choice e capability to voice. La prima dimensione, la capability to choice, è riferibile alla capacità dei lavoratori di prendere decisioni autonome e fare scelte consapevoli riguardo al proprio lavoro, alle proprie responsabilità e al proprio sviluppo professionale (OECD, 2023). La seconda dimensione, la capability to voice, esprime la capacità del lavoratore di dare il proprio parere o contributo alla decisione e si riferisce al diritto e alla possibilità di vedere riconosciute le proprie opinioni, suggerimenti o critiche all'interno dell'ambiente di lavoro (Galimberti & Muschitiello, 2022). Il significato della libertà del lavoro (Mari, 2019) emergente da queste dimensioni dell’agency capacitante (Sen, 2004) contribuirà a qualificare antropologicamente le priorità dell’agire negli ecosistemi digitali e robotici e a ricomporre il senso del lavoro rispetto ai processi di scelta e partecipazione (Costa, 2023).