La danza del vivere. Matrici pedagogiche del farsi differente. Matrici pedagogiche del farsi differente

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Maria d'Ambrosio Enrica Spada

Abstract

Formare e formarsi in senso contemporaneo alla cittadinanza significa sostanziare una qualità pedagogica della ‘presenza’ che è condizione per preparare all’esistere in forma ‘danzante’ e a quella ‘apertura’ e ‘plasticità’ necessarie al processo del vivere, ridisegnando il concetto stesso di identità come attraversamento e incorporazione dell’Altro. Questo attraversamento viene proposto qui anche come cifra pedagogica da recuperare per strutturare un progetto relativo agli spazi e alle professioni educative di una comunità e del suo territorio che recuperano la pratica danzante come matrice dell’agire educativo. Riflettere e lavorare su questi obiettivi significa ripensare le città come spazi educativi attivi in maniera permanente sulla loro stessa qualità pedagogica e legittimare la plasticità come paradigma e strategia del prendersi cura della Cura. Formare e formarsi all’incontro è individuato come ‘corpus’ (Nancy, 2014) di un approccio che risuona (Rosa, 2020) con quanto poi tracciato dagli assunti espliciti, propri di una pedagogia interculturale, di genere e speciale. In termini di qualità pedagogica ‘incorporata’ nella pratica del danzante, lo scritto propone una riflessione per ripensare la relazione umana nei termini di una rivalutazione globale del sentire, dello spazio emotivo del corpo, come luogo unico e per ognuno diverso, di comunicazione con il mondo, e come ‘via’ per dare spazio ad ogni corpo-persona nel suo essere singolare-plurale (Nancy, 2001) e incompleto (Veca, 2011).

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Sezione
Saggi
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Danzatrice e coreografa, si è laureata in Danza presso l’Università Folkwang di Essen, Germania, sotto la direzione di Pina Bausch. La sua carriera professionale come interprete, formatrice e creatrice coreutico-teatrale si arricchisce attraverso gli studi accademici in ambito educativo e pedagogico con il conseguimento della  Laurea triennale in Scienze dell’educazione e della formazione e del titolo Magistrale in Scienze Pedagogiche e dei Servizi educativi presso l’Università degli Studi di Cagliari, rispettivamente con una tesi sul corpo, il gioco e l’approccio ludico-estetico nella relazione educativa e con una tesi su alcuni aspetti del pensiero filosofico di María Zambrano e Jean-Luc Nancy, per una riflessione pedagogica sul corpo e la danza.

Negli anni ha maturato una personale metodologia formativa che mira a valorizzare le spontanee e peculiari caratteristiche cinetico-espressive e comunicative di ciascun individuo in ogni età, attraverso un approccio sensibile e biografico al movimento danzato, quale strumento di conoscenza, cura e costruzione di sé, nella relazione esistenziale ed educativa.

Attualmente è dottoranda del corso di ‘Filosofia, Epistemologia e Scienze Umane’ presso l’Università di Cagliari e intraprende una ricerca incentrata sulla danza, il teatro e i linguaggi delle arti contemporanee come

possibili strumenti per incoraggiare e sostenere il dialogo intergenerazionale, al fine di generare nuovi legami sociali e sviluppo sostenibile nelle aree svantaggiate.