Per una pedagogia della cura, ovvero per una lettura pedagogica dei cambiamenti
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Abstract
Al punto di vista pedagogico non può sfuggire il profondo e concreto impatto che, nel presente, le trasformazioni della percezione del tempo e dello spazio hanno determinato su stili sociali e di vita, stili di apprendimento e di organizzazione del sapere, stili di memorizzazione, stili espressivi, linguistici, stili di elaborazione del pensiero e di rappresentazione simbolica, stili comunicativi e di interazione con se stessi e con gli altri. Si tratta di un impatto più concreto di quanto possa sembrare, poiché produce effetti su tempi e spazi vissuti personali e collettivi, sulla percezione delle identità individuali e sulla percezione dei micro-/macro-gruppi sociali, sulla costruzione del sé, sulla qualità del dialogo con se stessi, del monologo interiore e delle interazioni sociali. E al punto di vista pedagogico non può sfuggire nemmeno il profondo e concreto impatto che, nel presente, la trasformazione della percezione del virtuale ha determinato sugli stili appena indicati. Si tratta di un impatto effettivamente contiguo all’impatto provocato dalle trasformazioni della percezione del tempo e dello spazio; tuttavia, esso modifica profondamente, anche a livello lessicale, un significato attribuito al virtuale per lunghissimo tempo.