Corpo e alterità nella disabilità
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Abstract
Il contributo si propone di richiamare l’attenzione sul tema del corpo nella riflessione pedagogico-speciale. Il Novecento ha notevolmente contribuito alla rivalutazione della corporeità con gli studi sulla psicomotricità, con l’apporto nelle neuroscienze, con lo studio delle connessioni cervello-mente-corpo. Alla base vi è l’idea di un essere umano riconosciuto come unità bio-psico-socio-spirituale, in cui il corpo viene considerato come soggetto che crea cognizione nell’interazione con l’ambiente. La dimensione corporea è dunque passata da una fase di stigmatizzazione negativa del corpo del disabile, all’affermazione come aspetto ineludibile nello sviluppo del sé e nella formazione dell’identità della persona con disabilità. All’evoluzione del binomio corporeità/disabilità hanno concorso gli studi incentrati sull’embodied cognition e su un processo continuo di connessione fra corpo-azione-conoscenza, che ha permesso di abbandonare la visione lineare del corpo, che è perché è in relazione con l’ambiente e con l’altro.