Esser-ci o non esser-ci?. Il rifiuto della morte

Contenuto principale dell'articolo

Alessandro Versace

Abstract

La morte, l’idea o la paura di questo evento ossessionano l’essere umano più di ogni altra cosa, i meccanismi di difesa ad essa connessi rappresentano la motivazione principale delle differenti attività umane, spesso indirizzate a scongiurare la fatalità della morte, a superarla, negando così che essa costituisce il fato ultimo dell’uomo. Angoscia, dolore, tristezza, rabbia, paura sono alcune delle emozioni presenti nel caso di una perdita, che paradossalmente rappresenta la possibilità di avere un’idea della morte visto che all’essere umano è negato conoscere la propria. La paura della morte è un fenomeno universale, la finitudine, la limitatezza dell’essere umano costituiscono però, al contempo, la possibilità di offrire nuovi riflessioni educative proprio perché in assenza dell’immortalità ciò che l’uomo può lasciare come traccia di sé sono direzioni di senso per favorire una più proficua emancipazione dell’umanità.

Dettagli dell'articolo

Sezione
Saggi

Articoli simili

<< < 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 > >> 

Puoi anche Iniziare una ricerca avanzata di similarità per questo articolo.