Memorie del meraviglioso. Mostri e creature fantastiche nella percezione europea in età coloniale

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Domenico Francesco Antonio Elia

Abstract

Lo scopo di questo contributo è indirizzare gli studi storico-educativi verso una comprensione del passaggio avvenuto, nel corso di un processo originatosi nel Medioevo e conclusosi nell’Ottocento, tra la dimensione fiabesca/meravigliosa dei mostri dimoranti nei luoghi inesplorati e quella afferente all’immaginario coloniale, così come è stato descritto dagli esploratori occidentali (Surdich, 2003). Il legame fra le due dimensioni è suggerito da Gabrielli, il quale ricorda come la rappresentazione dell’Africa abbia replicato stereotipi medioevali, introducendo una «dualità che rinvia all’opposizione positivo-negativo: storia-natura, tecnologico-primitivo, religione-superstizione» (Gabrielli, 1998, p. 25). L’approccio seguito in questa ricerca intende così riprendere la sfida lanciata da De Giorgi nell’approfondire la storia della costruzione dell’immaginario all’interno di una storia culturale dell’educazione (De Giorgi, 2004, p. 265).

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Sezione
Saggi

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