L’educazione democratica come architrave per contrastare le derive populiste. Riflessioni pedagogiche

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Fabrizio Manuel Sirignano
Stefania Maddalena

Abstract

Ogni regime dovrebbe prevedere la necessaria “educazione politica” dei propri cittadini, così da poter indirizzare univocamente la propria azione.


Ciò, tradizionalmente, è stato teorizzato - nel corso della storia - da pensatori come Senofonte e Montesquieu (solo per citarne alcuni) e da scuole di pensiero.


Il “regime” democratico attuale ha ritenuto di essere autosufficiente, stimando che la propria esistenza non sarebbe legata “all’indottrinamento” ma sarebbe stato necessario e sufficiente il suffragio universale affinché la democrazia si radicasse e si sviluppasse autonomamente.


Quest’idea di autosufficienza viene messa oggi a dura prova dall’allontanamento dei cittadini dalla politica (intesa come confronto, interscambio e dibattito) favorendo un appiattimento sulla dimensione virtuale promossa dai social che, in molti casi, ha aperto la strada ai populismi.


Per affrontare queste problematiche del “tempo presente” risulta urgente una educazione democratica in grado di riannodare il nesso tra pedagogia e politica e favorire nuove forme di partecipazione attiva dei cittadini in una prospettiva critica di “resistenza” ai nazionalismi e ai web populismi.

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Sezione
Saggi

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