Giochi popolari infantili: potenzialità didattiche di un patrimonio storico- progettuale nei contesti scolastici.

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Carmen Palumbo
Antinea Ambretti

Abstract

Giochi popolari infantili: potenzialità didattiche di un patrimonio  storico- progettuale nei contesti scolastici.


Nelle pagine introduttive ai giochi popolari fanciulleschi, Pitrè descrive le attività di gioco come una forma di “passatempi creativi” che servono ad acuire la mente e a sviluppare le forze fisiche, anticipando, di oltre un secolo circa, le successive riflessioni sulla prasseologia motoria (Parlebas, 2010). I giochi popolari, espressione di innocenti trastulli (Pitrè,1888) aiutano i bambini a prendere parte alla costruzione della propria storia, evidenziando la forte relazione tra i giochi e lo sviluppo evolutivo infantile, da cui dipende quello delle comunità da cui trae origine.


Nel corso dell’evoluzione storico scolastica si è formalizzata, gradualmente, la necessità di inserire nei percorsi scolastici curricolari sia giochi del passato che le più attuali metodologie didattiche, ricreando ambienti e situazioni di gioco interattive e dinamiche, non semplicemente riproduttive ed esecutive, ma propositive e creative (Almond,1986). I giochi popolari offrono, infatti, una originale interpretazione dei fenomeni umani sociali, confermando che “la cultura è dapprima giocata” (Huizinga, 2002).Questa enfasi sulle memorie ludiche del passato sollecita un’interessante riflessione sul patrimonio popolare, a partire dai giochi tradizionali da presentare all’infanzia, fin dalla prima scolarizzazione.

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Sezione
Saggi

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