Educare al collaterale. Per una pedagogia dell'evento

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Emanuele Isidori

Abstract

Partendo da un’analisi dell’aggettivo “collaterale” (dal latino tardo collateralis, inteso non solo come “ciò che sta a fianco” ma anche come “ciò che ci accompagna”,  “è parente”, “è collegato a” e “ha una comune origine” – significati che ritroviamo anche nei termini greci plaghios e synghenes – attraverso un approccio tipicamente decostruttivo, il saggio metterà in evidenza come, in tempi di crisi profonda come quella causata da una pandemia planetaria, per fruire della pienezza della vita sia necessaria un’educazione estetica concepita in modo inseparabile da quella emotiva e morale. Nel saggio verrà mostrato come la fruizione dell’autentica bellezza negli esseri umani sia intimamente connessa con la morte, il tempo e l’eros. Queste ultime rappresentano categorie concettuali intimamente collegate tra di loro e “collaterali” (perché hanno una comune origine e si presentano sempre “fianco a fianco”) e in esse risiede la possibilità di una fruizione autentica dell’esistenza e della sua bellezza.  È la morte ciò che dà valore alla vita ed è la morte ad essere all’origine della creazione di tutti i valori dell’umano. La possibilità di dare valore e godere dei pieni significati della vita risiede, pertanto, nell’accettazione dell’ineluttabilità del tempo che passa e della fine dell’esistenza. Non si tratta, però, di un semplice amor fati nietzscheanamente inteso, della capacità di sviluppare strutture psichiche e mentali resilienti nei confronti delle avversità e dei dolori della vita, o di abbracciare le trite pedagogie della morte o della resilienza. Si tratta di concepire un nuovo paradigma pedagogico che superi il concetto di “negativo” come qualcosa di negabile e deprimente e prospetti una nuova educazione alla vita che sia sempre ricettiva e non passiva di fronte ad un evento negativo, doloroso o avverso, così da ritrovare, nella tyche prospettata dall’evento, l’eidos di una educazione etica, estetica e morale intesa come apertura alla vita e alla continua possibilità della fruizione della sua bellezza nella quotidianità. Il saggio si concluderà con la definizione dei principi pedagogici di quella che può essere definita l’“educazione al collaterale” che può trovare nella “pedagogia dell’evento” e nella sua metodologia ermeneutica e decostruttiva le linee guida per la sua applicazione nei diversi contesti educativi.


 

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Sezione
Saggi

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